Intecomunione delle famiglie

L’Intercomunione delle Famiglie, o delle chiese domestiche, nasce dall’esperienza che molte coppie di fidanzati e di sposi hanno fatto seguendo i corsi e gli insegnamenti di p.Raimondo Bardelli.

Attraverso questi incontri si è avuta una presa di coscienza della chiamata all’amore dell’essere umano che trova la sua massima manifestazione nella vita coniugale. In particolare si è svelata in tutta la sua concretezza e bellezza la verità sul sacramento del matrimonio già contenuta nei documenti del magistero della Chiesa ed in specie negli insegnamenti di Giovanni Paolo II.

Grande impatto ha avuto per noi lo scoprire come alla base di questo sacramento ci sia la realtà dell’amore naturale che mai come ora necessita di essere ben conosciuta, rivalutata e vissuta ecologicamente, in quella unità tra cuore e corpo che si esprime sommamente nell’intimità coniugale.

Da questa esperienza e sotto la spinta dello stesso p. Raimondo, sono sorti gruppi di famiglie in varie regioni d’Italia accomunate dal vivo desiderio di vivere, approfondire e condividere la verità della propria vocazione. Un’intercomunione tra famiglie dimoranti ognuna nella propria casa, ma animate dalla stessa volontà di santità. Questo comune cammino suscita fra di noi una amicizia particolare, perciò periodicamente viviamo insieme momenti di preghiera, di formazione, di condivisione, aiutandoci anche nelle situazioni di bisogno.

Gli incontri periodici e la reciproca amicizia sorta tra le nostre famiglie favoriscono anche la crescita umana e l’educazione cristiana dei nostri figli che si trovano partecipi, insieme ad altri bambini e ragazzi, di una comunità viva intenta ad incarnare l’ideale evangelico.

Finalità

L’Intercomunione delle famiglie si propone come una realtà in cui le famiglie cristiane, anche quelle già impegnate ed inserite nei vari movimenti ecclesiali o parrocchie, possano stare unite per stimolarsi, arricchirsi e sorreggersi vicendevolmente in un comune cammino di santità e di testimonianza evangelica.

In particolare ci si prefigge di:
+ stabilire legami di amicizia, di comunione e sostegno reciproco tra le varie famiglie componenti uno stesso gruppo;

+ condividere, in un cammino di formazione e di crescita umana e spirituale, la vita familiare alla luce del sacramento del matrimonio (si legga l’allegato: “Basi della spiritualità coniugale”);

+ creare dei luoghi di preghiera comunitaria in cui, uniti alla presenza materna di Maria, si possa invocare lo Spirito Santo per riceverne luce e forza ed intercedere per tutte le situazioni di bisogno, anche esterne al gruppo con particolare attenzione alle famiglie in difficoltà;

+ offrire una testimonianza credibile, soprattutto nei confronti dei figli, della bellezza dell’essere discepoli di Gesù, sposi in Cristo e partecipi di una comunità di cristiani in un clima di semplicità e amore reciproco;

+ aiutare le singole coppie di sposi nell’educazione cristiana dei propri figli soprattutto in riferimento all’iniziazione sessuale.

+ aprirsi nei confronti di altre famiglie perché possano anch’esse vivere la realtà dell’intercomunione e riscoprire così la bellezza della loro vocazione.

(dalle “Linee Guida – Intercomunione delle Famiglie”)