Re e regine di un regno eterno d’amore

Siamo Alfredo e Daniela, sposi da 21 anni e con tre figli di 20, 16 e 13 anni. Gli ultimi anni avevano messo duramente alla prova la nostra vita famigliare; tensioni e logorii generati da ogni genere di difficoltà (compreso l’ennesimo stato di disoccupazione di Alfredo) ci avevano condotti a fare l’esperienza di  Babele. Insoddisfazioni, angosce e frustrazioni personali e di coppia si erano riversati  inevitabilmente sui figli portandoli ad allontanarsi sempre di più da noi, dalla famiglia e dai valori trasmessi . Era amaro il sapore del fallimento come sposi e come genitori e spesso ci si puntava il dito uno contro l’altro, soprattutto  davanti alla ribellione incontenibile di un figlio. Stremati dall’aver imboccato continue strade senza uscita per domare il figlio che ci procurava tanta sofferenza si comincia a pregare il rosario, si cerca di partecipare quotidianamente alla messa e si fa il digiuno settimanale suggerito dalla Madonna a Medjugorje. Risultati non se ne vedono… Stolti! … avevamo dimenticato che il Regno di Dio è come un seme… dorma o vegli,, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce..(Mc 4,26). Era arrivato a maggio l’opuscolo delle settimane di spiritualità che si susseguono a Gaver al Villaggio Paolo VI, cittadella spirituale che offre settimane di esperienze fortissime di Dio secondo le necessità di tutti, con un particolare sguardo ai giovani con i Campus, alle famiglie e ai fidanzati. Con un po’ di incertezza si prenota la settimana dal 29 luglio al 4 agosto : DIMENSIONE REGALE DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO, guidata dai coniugi Guerriero e con l’assistenza di padre Francesco Bocchi e le sorelle della Tenda di Dio. Alla notizia della prenotazione il figlio sotto accusa non fa opposizione…tace. Quattro anni fa eravamo stati al Corso base a cui erano seguiti poi gli approfondimenti (dimensione sacerdotale, profetica e in ultimo regale), ma non si era più andati per svariati motivi. Eravamo stati profondamente colpiti dalla novità e fecondità del primo corso nonostante avessimo alle spalle tante anni di vita carismatica, di  impegno nella pastorale famigliare e  di frequenza a corsi nazionali e regionali (in diocesi, come nel RnS a Lozio con l’equipe di Giorgio Amodeo e  successivamente nel Lazio con i  coniugi Palladino coadiuvati da un eccellente don Carlino Panzeri).  Questo  corso quadriennale e il progetto Intercomunione (un bellissimo frutto dello Spirito maturato nel RnS ma messo a disposizione per la Chiesa intera) erano  stati  pensati dal defunto padre Raimondo Bardelli ; e l’Intercomunione è presente in molte regioni ma non nel Lazio.. Tornando a noi,  dopo l’esperienza di tre anni fa  siamo  andati avanti per forza d’inerzia fino a fermarsi poi con le pile esaurite…Ora questa opportunità ci sembrava un dono di Dio inaspettato.. Si parte dunque per il Gaver ma la tensione non tende a diminuire e durante il viaggio tra rabbia repressa e rassegnazione non facciamo che ripetere a denti stretti l’uno all’altro : tanto oramai.. cosa vogliamo cambiare…! Ma il Signore ci aspettava per rivoluzionare tutto se davvero avessimo aperto il cuore alla Grazia. Già dal primo giorno effettivo della settimana le parole della preghiera comunitaria annunciano progetti di restaurazione. Il Signore ci invita tutti come Geremia a diventare avidi della Parola e di non di lasciarne cadere nemmeno una; ci invita a cingerci i fianchi con la Verità per avere la luce ed essere liberati da ogni inganno. Chi è docile riesce a vedere tutte le menzogne, a riconoscere i passi falsi  compiuti e   quanto suoni falso quell’infantile vittimismo di cui spesso ci si fregia… e quel dito puntato contro Dio, contro tutto e tutti lo rivolgi contro te stesso. Non ti pesa il giudizio di Dio ma viene spontaneo chiederti… e adesso come faccio a tornare indietro? Ma padre Francesco con il suo sorriso disarmante ci consola tutti… Coraggio.. il Signore è un campione di riciclaggio!!!!! Abbiamo tutti fame di sapienza e tendiamo le orecchie fisiche e del cuore verso tutti gli insegnamenti della giornata. Andrea il primo giorno fa dei richiami sul matrimonio naturale mentre Lorena sul sacramento del matrimonio. Tutto ha origine dalla vocazione dell’essere umano; quella di relazionarsi con altri esseri attraverso l’amore espresso come Dono e Accoglienza del dono altrui. L’amore sgorga dal cuore, dall’anima ma si rende visibile attraverso i gesti corporei e si realizza nella socialità e nella sessualità  che è un inclinazione profonda di tutto l’Io personale ad entrare in un rapporto stabile  con un Tu ecologicamente complementare attraverso il dono totale di sé e l’accoglienza del dono totale dell’altro. Gli sposi sono chiamati ad amare con il corpo e con l’anima e una vita soprannaturale non può agire o crescere in un famiglia dove non c’è un terreno naturale autentico. Sono tanti al mondo d’oggi i concetti di amore ma è certo che non si può vivere il sacramento del matrimonio  se prima non vivo in pienezza tutte le caratteristiche del patto nuziale naturale: unicità, indissolubilità, fedeltà, fecondità e  socialità. Può sorprendere pensare che noi sposi siamo una sorta di Tabernacolo vivente, un sacramento perenne  simile all’Eucarestia; in noi è presente  il Cristo vivo e sposo, rivestito della nostra carne. E nel misterioso linguaggio dei corpi esprimiamo tutta la verità che ci è propria (Giovanni Paolo II catechesi 24 agosto  1984). Gli  sposi amano Dio con un cuore solo, fusi dal fuoco consacratore e si preparano alle nozze eterne con Dio mentre il consacrato vive già questa relazione ultima. Padre Francesco ci  ricorda che gli sposi sacramento sono strumento di salvezza per l’umanità, che abbiamo un dono di regalità fin dal battesimo perché siamo figli di Dio  e quindi consacrati sacerdoti, profeti e re.  E in quanto re godiamo di un potere delegato dall’alto, quello di poter reggere una realtà umana in nome di Dio. Siamo chiamati ad edificare il regno di Dio in noi, e fuori di noi. E’ un regno di amore ed il cuore di questa regalità è il donare la propria vita  nella libertà più assoluta. La sera, dopo cena c’è l’incontro per le coppie nuove sull’ecologia del rapporto fisico. Tre anni fa, quando venne trattato al corso base fu una benedizione per tutti  i presenti. Tutti avevamo idee confuse,  questioni in sospeso mai risolte, inquinamenti di ogni sorta che non sapevamo come risolvere. E  sia i corsi che i libri di padre Raimondo bardelli furono decisamente illuminanti. Anche noi avevamo visto fallire alcuni matrimoni per una vita intima distorta o insofferente, infeconda da tutti  i punti di vista e fino ad oggi nessuno aveva avuto il santo coraggio di entrare in un terreno cosi delicato, complesso  e misterioso al punto stesso. Ora sappiamo che ogni rapporto sessuale nel matrimonio  è una celebrazione, una riattualizzazione del sacramento, un autentico memoriale del primo rapporto degli sposi però va vissuto con costante impegno di crescita nell’amore e con una responsabile conoscenza adeguata  della fisiologia corporea e del dinamismo ecologico di realizzazione e del valore sacramentale dell’atto che deve costantemente essere purificato da ogni sorta di inquinamento.

 Il secondo giorno Andrea approfondisce il tema della dimensione regale del matrimonio parlando degli sposi ministri e pastori mentre Lorena ci intrattiene sulla corte continua e la castità coniugale. Mi colpisce l’intervento di una sorella che è venuta da sola. Suo marito non la segue  nella fede ma quando lei si accosta all’eucarestia  sente che suo marito è con lei, partecipa della sua stessa Grazia  e come sappiamo per la bontà di Cristo le buone azioni di uno hanno sempre influsso positivo sull’altro. Torniamo al ministero sponsale.  Sono troppi gli sposi che non sanno che la grazia santificante è infusa dallo  Spirito  in proporzione all’apertura del loro cuore ad accoglierlo. Viene infuso lo stesso amore che circola nella trinità, facendo degli sposi un icona terrena della realtà divina. L’amore sponsale non è lo stesso del fidanzamento, è elevato all’ennesima potenza e si  rigenera e si potenzia ogni volta che riattualizzo il sacramento con l’intima unione anche se necessita  la vita di preghiera, la carità, la fedeltà alle leggi di Dio e la corte continua degli sposi.  La Grazia sacramentale invece assicura da parte di Dio tutti gli aiuti necessari per  perseverare e perfezionare in ogni circostanza della vita, il sacramento del matrimonio e come sposi siamo abilitati a chiedere tutti gli aiuti possibili…. Provare per credere…..Lo Spirito lavorando sulle realtà naturali e battesimali dei due sposi  conferisce a loro diversi modi di realizzazione, cioè ogni coppia è storia sacra, unica, irrepetibile scritta dal dito di Dio e c’è un progetto unico su ciascuna perché non solo siamo salvezza gli uni per le altre e per i figli ma pure per l’umanità intera. Siamo chiamati a regnare servendo l’Amore custodendolo, crescendolo e comunicandolo.. Dovremmo tutti noi sposi essere davvero convinti che il potere battesimale unito al potere di Cristo ci conferisce l’abilità di esercitare la regalità nella chiesa domestica che è la propria famiglia. L’abilità ad essere pastori e servi che governano con autorevolezza e amore, con il cuore di Gesù come ci indica la lettera agli Efesini 6,13. Servire il coniuge, servire i figli è servire Dio.  Lo Spirito come sposi ci abilita al compito primario dell’educazione cristiana dei figli proprio perché partecipiamo alla regalità di Cristo pastore. Solo in seconda battuta possiamo essere chiamati ad esercitare la regalità in altri ambiti  ma sempre in accordo (parrocchia, movimenti, volontariato) anche perché dobbiamo essere fermento, controcultura nella società.  Entrambi si è Re in modo unico e personale e si crea un intimità profonda che rende unico il NOI.

Lorena ci spiega che c’è molta confusione sulla castità coniugale, che non significa assenza di rapporti fisici. Consiste invece nel vivere con tutto il proprio essere la crescita dell’amore sponsale, impegnandosi costantemente ad esprimerlo con atti d’amore normalmente giusti e conformi alla sensibilità dell’amata/o. Essa conduce gli sposi a vivere tale donazione all’interno della propria relazione personale con Dio e comunque comporta un’adeguata educazione sessuale per la maggior parte degli sposati cresciuti e formati direttamente o indirettamente alla scuola amorosa della strada, che ha purtroppo come libro di testo la pornografia nelle sue più svariate forme. La castità è un obiettivo comune che comunque prevede leggi di crescita e di perfezione. Diceva un giovane sposo e papà: Tutti in un modo o nell’altro viviamo una sessualità inquinata e se non la rigeneriamo, non veniamo rieducati non potremmo mai essere educatori preparati e convincenti per i nostri figli in materia sessuale. la vita affettiva degli sposi anche con tanti anni di matrimonio non deve ridursi solo all’amplesso fisico ma deve essere tutta intrisa di continui gesti di amore, affetto, attenzione che manifestano tenerezza, stima, desiderio.. ovvero la corte continua come sublimamente viene descritto nel Cantico dei cantici…. Il pomeriggio la dottoressa Luisa ci relaziona sulla procreazione responsabile e i metodi naturali. è una decisione amorosa degli sposi di aprirsi alla vita secondo la volontà divina e prevede il concepimento, la gravidanza, la  nascita, l’educazione del bambino fino alla maturità. E’ sorgente di vita biologica ma anche di amore rigenerante per la coppia. Dopo la santa messa  le coppie sono invitate a lavorare insieme per dare una valutazione positiva o negativa su come vivono i cinque tipi di intimità coniugale: Intimità intellettiva (dialogo) ; intimità emotiva (comunicarsi le emozioni personali); intimità sociale (parteciparsi gli eventi esterni alla coppia e famiglia) ; intimità spirituale (risonanze personali e di coppia) intimità fisica (corte continua)…e dopo aver valutato il livello per ciascuna intimità proporsi un esercizio costante per recuperare e rafforzare l’intimità assente o sofferente, anche se ciò comporta uno sforzo notevole, ma conta la verità del gesto non il sentire.. L’amore non è una sensazione!!!!….Non so come erano le pagelle degli altri ma la nostra!……quante tacche segnavano zero o giù di li…..siamo andati a dormire mettendo tutto nelle mani del Signore. ed è vero che anche di notte il Signore istruisce il cuore… La mattina successiva ho un colloquio confessione con padre Francesco… mi assumo tutte le mie responsabilità, la barca è alla deriva e i figli dispersi in mare e non so come fare per tornare a riva,, da che parte remare… ma il Signore risponde con grazia e sapienza e comincia ad illuminarci entrambi su come fare per riparare le breccia nelle mura di Gerusalemme…Anche Alfredo, mosso dallo Spirito  è corso a confessarsi.  Le catechesi della giornata sono sull’educazione dei figli e nell’ascoltare riceviamo ancora conferme, risposte e anche salutari rimproveri… Genitori si diventa dal momento in cui si decide di aprirsi alla vita responsabilmente e sicuramente riceviamo dalla Grazia ogni aiuto per crescere bene un figlio, proprio perché siamo consacrati dallo Spirito per svolgere questo ministero in vece di Dio. Continui sono i riferimenti alla Familiaris Consortio e ci colpisce come un pugno nello stomaco che la famiglia è l’unica comunità educante ad avere il diritto-dovere educativo insostituibile ed inalienabile e non può essere delegato ad altri anche se sono chiamati a collaborare gli altri agenti educativi quali chiesa e scuola.  Quali sono i compiti primari nell’educazione? 1 vivere un amore autentico nella verità con onestà e giustizia 2- accogliere la sessualità e viverla in modo ecologico (non semplice informazione fisiologica ma farsi testimoni coerenti ); 3 –crescere con uno stile di vita sobrio e semplice (no al consumismo) ; 4 – insegnare  ad amare profondamente Cristo (vita di preghiera, sacramenti, Parola di Dio, catechesi dentro e fuori la famiglia per costruire la chiesa domestica) 5- inserirli positivamente nella società. Efficace l’immagine della famiglia come un albero i cui frutti sono i figli. L’albero è sano se la linfa è ricca e la linfa è l’amore autentico della coppia. L’amore, perché sorgente continua di vita, non solo genera i frutti (i figli), ma li fa maturare.

Un attenzione particolare poi è stata data ai diritti del bambino, citando la carta redatta dall’ONU e il libro scritto da Maria Rita Castellani della comunità Magnificat di Perugia  “I Diritti del bambino alla tenerezza”.  Non si può privare un bambino di tenerezza, perché se viene a mancare non si sviluppa la sua personalità e sorrisi e pianti sono sempre ricerca di bisogni affettivi da compensare. Ogni bambino va accolto e rispettato nella sua unicità e per crescere bene ha bisogno di vivere in un amore coniugale solido e visibile… Non esiste la famiglia perfetta del Mulino Bianco, ma  è importante che i figli imparino dai genitori la fedeltà, la condivisione, lo sforzo nel perdono e nell’accettazione di limiti ed imperfezioni. E ‘ importante manifestare la tenerezza verso ogni figlio in modo speciale e proprio; sviluppare un percorso educativo personale paziente e quotidiano che escluda ogni forma di violenza verbale e fisica e stabilire delle regole perché cresca alla scuola dell’obbedienza. Sono stati citati i vari testi di Gary Chapman consulente espertissimo famigliare e ci hanno lasciato poi come compito dopo la Penitenziale del pomeriggio un lavoro di coppia per riconoscere  quali sono nei nostri figli e anche in noi come coppia  i 5 linguaggi dell’amore famigliare. Chapman elenca questi cinque segni: 1- parole di incoraggiamento 2- gesti di servizio 3 – momenti speciali 4 – doni 5 – contatto fisico.  In due serate distinte abbiamo  poi avuto un incontro solo per i papà e uno solo per le mamme proprio per confrontarci e condividere.

Dopo pranzo prima della Penitenziale ci attende l’Adorazione di coppia, una bellissima esperienza già sperimentata al corso base che riaveva acceso la scintilla fra di noi e farci gustato la presenza dello Sposo divino in mezzo a noi sposi . Tante le coppie che abbiamo visto come noi piangere di gioia, abbandonarsi ad effusioni di tenerezza, a guardarsi e a guardare Gesù insieme con rinnovato amore. Se in qualche modo Gesù era stato detronizzato ora era tornato sul suo trono e partecipava a tutti i presenti della sua regalità.

 Giovedì è la giornata di deserto e di semidigiuno; è un momento fortissimo da vivere prima soli, poi in coppia e nel pomeriggio con i figli. Oltre al panino vuoto con la mela ci vengono consegnate alcune Parole di cui cibarsi: Osea 2,16 – Dt.  8 e Mt 4,1…e l’invito a scoprire il Figlio di Re che è in me, nel coniuge e nei figli … riscoprirci tutti come dono l’uno per l’altro…

 Al ritorno con il cuore gioioso e traboccante ci  riuniamo per la santa messa dove ci attende il rinnovo delle promesse matrimoniali e siamo tutti invitati a mettere l’abito più bello. Una sorpresa è il rito di incoronazione; i  bambini più piccoli incoronano i genitori presenti come re e regine del loro regno di amore: la famiglia..

Siamo arrivati a venerdì, ultimo giorno e nella preghiera comunitaria il Signore ci esorta ad una totale consacrazione a Lui con la lettera ai Romani 12 1-2. I temi della giornata saranno ancora l’educazione dei figli con particolare attenzione a quella sessuale. Si ribadisce che l’azione educativa deve essere concorde, paziente, quotidiana  e sostenuta dai doni dello Spirito (consiglio, intelletto, sapienza, fortezza e prudenza) per saper come interagire con ogni figlio rispettando la sua diversità rispetto ai fratelli. Bisogna imparare a vivere con entusiasmo la fatica di essere genitori e  non replicare mai i modelli educativi offerti dalla famiglia di origine. Non sono standard e dobbiamo sforzarci di  essere coerenti con quello che diciamo… la controtestimonianza è altamente diseducativa..E’ importante stabilire un momento della giornata in cui tutta la famiglia è riunita, magari a cena con la televisione spenta e raccontare, raccontarsi… Anche noi abbiamo deciso di tornare a mangiare tutti insieme  la sera. Non avevamo capito che l’aver optato per un self-services negli ultimi tempi aveva creato sofferenza nei figli ed ora ad un mese di distanza la cena diventa un momento prezioso e subito dopo c’è la preghiera famigliare a cui adesso partecipano tutti.

Altra nota dolente è stato l’argomento “correzione”. Siamo stati  sollecitati a non lasciarsi vincere dall’ira, dal sarcasmo, dall’ironia, ma correggere con amorevolezza ed associare al no la giusta spiegazione. Positivo è l’atteggiamento del genitore che sa chiedere scusa al figlio quando ha sbagliato la modalità della correzione. La santa pazienza va esercitata continuamente perché in essa convergono fede, speranza e carità. Anche se non è facile bisogna continuamente educarli al servizio e all’obbedienza della verità , sia delle leggi naturali che morali. I figli imparano l’obbedienza anche dalla sofferenza, dalla rinuncia.. Gesù stesso imparò l’obbedienza dalle cose che patì. In ultimo il tema della sessualità. Alcune indicazioni sono state date anche sulle deviazioni sessuali e su quali possono essere le origini imputabili di errati orientamenti sessuali.  Accenni anche alle cause del dilagare della pornografia e dei tanti disastri e dipendenze che provoca e suggerimenti come combatterla. Non possiamo chiudere i figli sotto una campana di vetro ma dargli gli anticorpi questo si.  Viviamo in una società sempre più corrotta e menzognera e i nostri figli hanno il diritto di sapere la verità anche se questo non impedirà loro di poter fare poi in futuro scelte errate.

E’ seguita la santa messa dove abbiamo tutti pregato su ogni coppia perché ricevesse una nuova effusione del sacramento matrimoniale e poi la sera si è concluso il percorso con un momento di  festa comunitaria con scenette, divertenti bans e canzoncine cantate dai bambini… A chiudere in bellezza la Consacrazione a Maria , regina della famiglia, serva dello Spirito e dell’umanità. L’indomani si è partiti tutti per il rientro nelle proprie città ma non eravamo più gli stessi. La Grazia aveva toccato il  cuore di tutti e si riscendeva a valle con una consapevolezza nuova e l’invito a vendere tutto ma proprio tutto per acquistare la Perla preziosa trovata nel campo.. la nostra famiglia…. E quale gioia non solo nell’esserci ritrovati come sposi ma nell’aver ritrovato anche i figli!!

Lode a te Signore Gesù

Alfredo e Daniela