Anche quest’anno, quando abbiamo percorso l’ultimo tratto di strada prima di arrivare al Villaggio Paolo VI (Gaver) le gambe hanno cominciato a tremare e non per le curve… Ogni volta che ci siamo avvicinati a questo luogo, particolarmente gradito al cielo, per partecipare ad una settimana famiglie non da corsisti, ma da relatori, il volto severo e amato di P. Raimondo ci si è affacciato alla memoria della mente e del cuore con quel suo invito appassionato ed insistente a farci portavoce del progetto di Dio su noi coppie di sposi e sulle nostre piccole chiese domestiche.

L’enorme distanza tra la grandezza della missione e la povertà dei nostri mezzi e delle nostre capacità ci ha sempre fatto accettare l’invito delle sorelle della Tenda di Dio con una certa trepidazione. Ma Dio sceglie sempre i meno adatti perché risulti inequivocabile che tutto è opera sua! Con questa fiducia e con l’atteggiamento di chi porta in mano una pietra preziosa di inestimabile valore ci siamo addentrati anche quest’anno in quella che è la meravigliosa avventura del corso famiglie di agosto. A differenza degli altri anni, però, una serenità profonda si è impadronita di noi a tal punto che abbiamo cominciato a chiederci se fosse incoscienza… La preghiera di tutti i fratelli su di noi negli attimi immediatamente precedenti i nostri interventi ci ha introdotti a svolgere il nostro servizio con la percezione forte di essere parte di uno stesso popolo e con il sostegno di Parole inequivocabili: il Signore ci ha sempre, in maniera chiara e decisa, invitato a portare il suo messaggio sulla famiglia nella sua integrità, senza annacquarlo e senza fare sconti, con la convinzione di chi sa che il messaggio annunciato (arrivato a noi attraverso l’opera instancabile di P. Raimondo) raggiunge i cuori per la potenza stessa di verità che racchiude in sé, al di là di chi se ne fa portavoce!

Padre Raimondo, per noi, è stato il fratello maggiore che aveva una finestra spalancata sul cielo perché era stato capace di entrare nel mistero dell’amore, quell’amore che è Dio e che di Dio diffonde il profumo. E siamo certi che P. Raimondo (magari a braccetto con Don Dino) ci ha assistiti instancabilmente da lassù, senza abbandonarci neanche per un istante, perché quello che possiamo testimoniare a gran voce è che ci siamo sentiti guidati e confermati in ogni passo e che ci siamo sentiti protagonisti di un disegno che ci superava: il nostro programma, le nostre relazioni, i nostri colloqui con le coppie o con i singoli non li abbiamo vissuti come eventi a sé stanti, ma li abbiamo visti prendere forma sotto i nostri occhi come i tanti fili colorati del retro di un ricamo… sembrano aggrovigliati a caso e invece formano sul davanti un disegno ben preciso! Parte di un progetto più grande, ecco come ci siamo sentiti.

E lo conferma il fatto che molto di ciò che sembrava sfuggire ad ogni nostro tentativo di organizzazione (perché tutto funzionasse alla perfezione…) si è poi rivelato nodo cruciale e punto di forza per districare alcune problematiche generali o di singole coppie, per dar forza ad un’idea troppo importante per poter essere annunciata una sola volta, per chiarire meglio alcune realtà fondamentali. Un esempio è il primo intervento di Don Angelo: arrivato mercoledì mattina poco prima dell’orario fissato per il suo discorso, senza esserci scambiati più di quattro parole al telefono sul programma del corso qualche settimana prima, il Don bresciano ha iniziato a parlare ripercorrendo le tematiche principali affrontate nelle giornate di lunedì e martedì. Sembrava che stesse facendo un riassunto delle puntate precedenti e ne è venuta fuori una sintesi magistrale (ovviamente con il suo particolarissimo stile). Poi , ad un certo punto, si è concesso un excursus, assolutamente fuori programma, che ha toccato in maniera decisa e forte una problematica emersa quella mattina stessa in un colloquio personale di cui non era stata fatta parola a nessuno! Se ci fossimo messi d’accordo non avremmo potuto colpire meglio nel segno… Oppure la collaborazione con Giancarlo e Maria: nonostante la diversità evidente tra di noi come coppie e come approccio ai temi trattati, da subito è stata evidente una forte complementarietà tra di noi che si è rivelata poi ricchezza per i corsisti e sostegno vicendevole tra di noi! Senza troppi discorsi ci è stato facile accordarci e lavorare in perfetta sintonia, occupandoci ciascuno di cose diverse, portando ciascuno il proprio contributo alla riuscita del corso seguendo un po’ le proprie attitudini personali. Ci siamo sentiti davvero una squadra e di questo cogliamo ancora una volta l’occasione per ringraziarli pubblicamente!

E, infine, il privilegio più grande è quello di essere testimoni delle trasformazioni che avvengono durante la settimana all’interno delle coppie: alcune arrivate a Gaver per una crescita maggiore, altre con fardelli più o meno pesanti, altre ancora con le spalle appesantite e logorate da grosse croci e alcune, addirittura, come ultima spiaggia. L’impatto, per tutti, è sempre forte e destabilizzante: qualcuno ha la tentazione di scappare, di mollare tutto, ma poi piano piano la bellezza autoevidente del messaggio annunciato e l’esperienza intensa del Signore che salva (specie nei momenti dell’adorazione di coppia, della penitenziale, del deserto) scavano… scavano… e giungono in profondità e lì… il miracolo! Sì, perché quando qualcosa si muove dentro il nostro cuore, quando qualcosa rotola via come la pietra dal sepolcro è già un miracolo. Non è ancora risurrezione, certo. Il lavoro da portare a casa è forse più impegnativo di quello iniziato sul monte, ma il primo passo è stato fatto, la strada è stata intrapresa, ci si è incamminati sulla via della nostra salvezza di coppia, quella del sacramento del matrimonio e, di certo, il sapore della bellezza gustata accanto a nostro marito, a nostra moglie ci resterà sulle labbra e ci spronerà quando ci sentiremo più fiacchi, soli o demotivati.

Così, al termine del percorso, volti nuovi e zaini pieni, per alcuni stracolmi, di propositi (rubando la metafora a Luca di Genova) e una luce nuova: la certezza di aver finalmente trovato la strada da percorrere, l’indirizzo per il cielo!

Mirko e Sandra